LA TRADIZIONE ITALIANA NEI RICAMBI AGRICOLI E DA GIARDINAGGIO AL SERVIZIO DELL'INNOVAZIONE
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Una speranza sulla proroga dell’entrata in vigore dell’obbligo assicurativo per i veicoli agricoli situati in aree private giunge dal Dl Omnibus. Al provvedimento, recante misure fiscali urgenti, sono stati presentati ben cinque emendamenti da esponenti di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Partito Democratico, AVS ed Autonomie. L’obiettivo condiviso è quello di posticipare, almeno al prossimo 31 dicembre, lo slittamento previsto dal Dl Milleproroghe: dallo scorso primo luglio, infatti, sono scattate le disposizioni del Decreto Legislativo 184, emanato dal Ministero dei Trasporti a fine 2023 in recepimento della Direttiva Ue 2021/2118. Qualsiasi veicolo, anche fermo, in proprietà privata è obbligato ad assicurarsi. “Ringraziamo i senatori Maria Nocco, Guido Liris e Fausto Orsomarso di Fratelli d’Italia; Cristina Tajani, Silvio Franceschelli e Daniele Manca del Partito Democratico e Tino Magni, Peppe De Cristofaro, Ilaria Cucchi e Aurora Floridia di AVS per gli emendamenti che mirano a posticipare l’obbligo a fine anno – dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, che ha sollevato la questione sin dai primi giorni dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo sul rischio statico a fine 2023 – Ringraziamo altresì il senatore Adriano Paroli di Forza Italia che chiede la proroga sino a giugno 2025 e i senatori Meinhard Durnwalder e Pietro Patton delle Autonomie che posticipano al dicembre successivo. Riteniamo queste proposte emendative un ulteriore importante segnale di attenzione da parte del Parlamento ad una problematica che interessa sia tutti i dealer, ovvero almeno 100mila mezzi tra nuovi e usati, sia tantissimi agricoltori sull’intero territorio nazionale, ovvero oltre un milione di mezzi”. Federacma, Confagricoltura, CIA, Copagri, Cai Agromec e Uncai si sono riunite lo scorso 5 settembre presso la sede di Confcommercio Roma per redigere un documento condiviso da sottoporre all’attenzione del Governo, al fine di giungere ad una risoluzione dell’empasse verificatasi. “Agli stessi senatori – conclude Borio – chiediamo di sostenerci nella richiesta di convocazione di un tavolo ministeriale tra rappresentanti della filiera agricola e Ania, l’associazione che raggruppa le imprese assicuratrici, per comprendere come poter adempiere alla nuova disposizione comunitaria, stante l’inesistenza di adeguati e idonei strumenti assicurativi e la presenza di diverse complicazioni di tipo tecnico”.
FONTE: Federacma
La proroga del termine ultimo per adeguarsi all’obbligo assicurativo per tutti i veicoli agricoli situati in aree private è fuori dal Dl Agricoltura. L’emendamento a firma dei relatori del provvedimento – il presidente della Commissione Industria e Agricoltura Luca De Carlo (FDI) e il suo vice, il senatore Giorgio Maria Bergesio (Lega) – è stato, infatti, ritirato. L’obbligo assicurativo contro il cosiddetto “rischio statico” era entrato in vigore con un decreto legislativo del Ministero dei Trasporti lo scorso dicembre ma era stato posticipato sino al 30 giugno con il Dl Milleproroghe nell’attesa che lo stesso MIT convocasse i soggetti interessati (associazioni agricole, rivenditori) con ANIA, l’associazione che raggruppa le imprese assicuratrici, per comprendere come poter adempiere alle nuova indicazione comunitaria, stante l’inesistenza di adeguati e idonei strumenti assicurativi e la presenza di diverse complicazioni di tipo tecnico. “Ci ritroviamo obbligati a dover rispettare una norma senza avere gli strumenti per farlo – dichiara Andrea Borio, presidente Federacma, Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio – Forti anche delle dichiarazioni del Sottosegretario all’Agricoltura, La Pietra, eravamo pronti a plaudire all’approvazione dell’emendamento dei senatori De Carlo e Bergesio: li ringraziamo comunque per l’impegno seppur non sia ancora chiaro cosa abbia portato al ritiro del testo. Ora, però – prosegue – per circa 100mila mezzi tra trattori, rimorchi e macchine operatrici presenti nei piazzali dei rivenditori è il caos. Da un lato abbiamo un obbligo normativo da rispettare, su cui lo Stato comprendiamo non possa soprassedere essendo di derivazione comunitaria e ci esporrebbe all’avvio di una procedura d’infrazione. Dall’altro, però – aggiunge Borio (Federacma) – le assicurazioni non sanno quale prodotto applicare, rendendo di fatto impossibile assicurarci. Una situazione che chiediamo di chiarire al Ministero dei Trasporti da sei mesi, auspicando una convocazione ad un tavolo di lavoro che possa coinvolgere gli stakeholder e giungere ad una soluzione condivisa, il meno vessatoria possibile per i rivenditori. Facciamo appello a tutte le forze politiche e alle associazioni degli agricoltori, dato che l’obbligo riguarda anche tutti i trattori non assicurati che operano nelle imprese agricole e non circolano per strada. È necessario – conclude il presidente Federacma – giungere quanto prima a una risoluzione della questione”.
FONTE: Federacma
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