Assemblea FederUnacoma 2025 – Parte Privata
Si è svolta nel primo pomeriggio di oggi a Palazzo Albergati (Zola Predosa-BO) la parte privata dell’Assemblea FederUnacoma con gli...
Consegnati i trattori alle amministrazioni del Reventino-Savuto che hanno partecipato ad un bando per la Strategia Nazionale delle Aree Interne
Sono 14 i trattori Landini 5-110 che sono stati consegnati ad altrettanti comuni della regione Calabria, come risultato di un progetto che ha coinvolto...
Un altro agricoltore ha perso la vita in Italia a causa del ribaltamento del trattore. È accaduto nelle campagne di Conversano, in provincia dai Bari, dove un uomo di 63 anni è morto schiacciato dal mezzo agricolo che stava guidando. Inutili i tentativi di soccorso da parte del personale del 118; il recupero del corpo è stato possibile solo grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco. Sull’accaduto indagano i Carabinieri.
Federacma, la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole, operatrici e da giardinaggio, si unisce al dolore della famiglia e della comunità colpita da questa ennesima tragedia. E rilancia con forza l’urgenza di dare piena attuazione all’obbligo di revisione dei mezzi agricoli, previsto dal decreto interministeriale del 2015 ma mai reso operativo a causa della mancata emanazione del decreto attuativo.
“Ci stringiamo al dolore della famiglia dell’agricoltore scomparso – dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma – e ci troviamo, ancora una volta, a piangere una vita spezzata che avrebbe potuto salvarsi solo con la presenza di dispositivi basilari come la cintura di sicurezza o il rollbar. Non possiamo restare in silenzio di fronte a una strage che si consuma ogni 2-3 giorni nei nostri campi. È inaccettabile che nel 2025 si muoia così”.
Secondo i dati Inail e dell’Osservatorio indipendente dell’Università di Milano, in media ogni anno in Italia oltre cento agricoltori perdono la vita a causa del ribaltamento di mezzi agricoli vetusti e non adeguati. In gran parte si tratta di lavoratori autonomi, spesso over 55, alla guida di trattori costruiti prima dell’introduzione dell’obbligo di dispositivi di protezione.
“Serve una risposta immediata e concreta – prosegue Borio –. La revisione obbligatoria è prevista dal Codice della Strada dal 1992 e regolata da un decreto interministeriale da ormai dieci anni. Senza il decreto attuativo, però, tutto resta fermo. E nel frattempo si continua a morire. È necessario avviare un percorso serio e definitivo per mettere in sicurezza il parco macchine circolante e salvare vite umane”.
Federacma, che da tempo ha formato centinaia di operatori in collaborazione con Inail, ribadisce la piena disponibilità a contribuire all’organizzazione di un sistema di revisione efficiente, con il coinvolgimento dei propri concessionari.
“Non possiamo più permetterci rinvii – conclude Borio –. Ogni giorno che passa senza un provvedimento aumenta il rischio di nuovi incidenti. È tempo che la sicurezza in agricoltura diventi una priorità concreta e condivisa da tutte le istituzioni”.
FONTE: Federacma
Ogni 2-3 giorni in media un agricoltore perde la vita in Italia a causa del ribaltamento del trattore. Una strage silenziosa legata principalmente all’assenza dei fondamentali dispositivi di protezione: cintura di sicurezza e rollbar (roll over protective structures – ROPS). In occasione della Festa dei Lavoratori, Federacma (Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole, operatrici e da giardinaggio) lancia un appello alle organizzazioni sindacali FLAI-CGIL, FAI-CISL, UILA-UIL, UGL Agroalimentare e Confsal-Fna per unire le forze affinché si ponga fine a questa emergenza nazionale. Nel nostro Paese, secondo le stime, circolano ancora oltre un milione di trattori privi dei dispositivi di sicurezza perché costruiti prima dell’entrata in vigore dell’obbligo e non adeguati successivamente. Uno scenario a cui si potrebbe porre fine con l’attuazione della revisione obbligatoria delle macchine agricole, prevista dal decreto interministeriale Mit-Masaf del 2015 nonché dal Codice della Strada dal lontano 1992. Il Decreto interministeriale del 2015, inoltre, ha stabilito le scadenze per la revisione dei mezzi agricoli, poi più volte rimandate dal Parlamento. Le ultime proroghe, contenute nella Legge n. 15/2025, posticipano la scadenza a fine 2025 per i mezzi più vecchi, al 2026 per quelli immatricolati fino al 2019. Ma senza il decreto attuativo, tutto è fermo. “È inaccettabile che in un Paese civile e all’avanguardia come l’Italia si continui a morire nel 2025 per l’assenza di strumenti semplici ma essenziali – dichiara Andrea Borio, presidente Federacma – Si tratta di una vera e propria emergenza nazionale che, secondo i dati Inail e dell’Osservatorio Indipendente dell’Università di Milano, colpisce soprattutto gli over 55 alla guida di mezzi con più di 40-50 anni, completamente privi dei sistemi di protezione. Un dramma che si consuma in silenzio, con costi umani, sociali ed economici elevatissimi: in otto anni le stime parlano di oltre 1.000 decessi e più di 4.000 invalidità permanenti. Laddove, in altri Paesi europei, è entrato in vigore l’obbligo di revisione – prosegue – i decessi sono calati da cento a poche unità l’anno legate ad eventi fortuiti. Ci uniamo al dolore delle famiglie e chiediamo a gran voce ai sindacati agricoli di fare fronte comune per sensibilizzare le Istituzioni, a partire dal Ministero dei Trasporti, per l’emanazione del decreto”. Per la piena operatività del sistema di revisione dei mezzi agricoli, però, ci sarà bisogno di un paio di anni dalla firma del decreto attuativo. “Proprio per questo, non possiamo permetterci di perdere ulteriore tempo – aggiunge il presidente Borio – Federacma è pronta a collaborare: negli scorsi anni abbiamo formato centinaia di operatori e possiamo contribuire all’organizzazione della rete di controllo. Ma serve un cronoprogramma serio, servono investimenti e soprattutto una scelta politica chiara. L’assenza di intervento si rivela, di fatto, una rinuncia a salvare vite umane. Chiediamo ai Sindacati di unirsi alla nostra voce: questo Primo Maggio sia il punto di svolta per un passo di civiltà!”.
FONTE: Federacma
Chiude la 46ma edizione della Fiera Campionaria di Venticano. Con una conferenza stampa, il Presidente della Pro Loco ed il Sindaco di Venticano, il dott. Arturo Caprio, in una sala gremita hanno tirato le somme di questo ennesima miracolo venticanese.
Ringrazio innanzitutto tutti gli espositori - ha dichiarato il Presidente della Pro Loco Venticane, Daniel Panella - e gli oltre 53.000 visitatori che, fino alle ore 18 di questa giornata hanno varcato i cancelli della Fiera Campionaria di Venticano.
Questi numeri parlano di un vero e proprio miracolo – ha continuato il Presidente - che è stato fatto nell’organizzare questa edizione, che ancora una volta ha consentito alle aziende partecipanti di raccontarsi e lavorare. Sin dal nostro insediamento – ha aggiunto - abbiamo lavorato ad una programmazione triennale e questi risultati hanno davvero premiato il nostro coraggio e la nostra determinazione.
216 espositori suddivisi in sei padiglioni su 20mila metri quadrati di esposizione e intrattenimento. I quattro giorni di manifestazione hanno visto ben 26 eventi tra convegni, seminari, workshop tecnici, conferenze, degustazioni e concerti.
Un ringraziamento speciale - ha concluso Panella - va agli espositori tutti ma anche alle forze dell’ordine, ai Carabinieri, alla Polizia, alla Guardia di Finanza, alla Protezione civile, alla ASL e alle Associazioni di volontariato, che ci hanno supportato nell’applicazione del protocollo di sicurezza e hanno fatto in modo che visitatori ed espositori si sentissero sicuri, dentro e fuori.
Sulla stessa lunghezza d’onde del Presidente, il Sindaco di Venticano, Arturo Caprio. “Si chiude oggi – ha dichiarato il Sindaco - una bella Fiera che, certamente, non potrà essere confrontata con nessun altra edizione precedente al Covid ma che, di sicuro, è una base solida su cui costruire la Campionaria del futuro.
Ha premiato la sinergia - ha continuato Caprio - tra il Comune di Venticano e l’associazione cardine di questo evento che è la Pro Loco Venticanese ma anche con tutte le altre associazioni del territorio con le quali vogliamo camminare insieme, superando il campanilismo e cercando di fare sinergia anche con gli altri comuni della Media Valle del Calore e non solo. Abbiamo seminato un seme – ha concluso il primo cittadino – che deve crescere affinché il quartiere fieristico di Venticano sia al servizio di tutti coloro che hanno davvero a cuore le sorti delle aree interne del Mezzogiorno d’Italia.
FONTE: Ufficio Stampa Fiera Campionaria...
Nel cuore dell’innovazione agricola italiana, spicca una soluzione che promette di rivoluzionare il lavoro nei campi: la Trincia Apribile D’Alicandro con doppia protezione parasassi,...