Il Magazine delle Macchine Agricole

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“AGRICOLA ITALIANA” Chi semina… raccoglie!

Azienda in vita dal 1977, quando dall’intuito e l’impegno dei due soci fondatori Franco Spada e Franco Grappiglia nasce Agricola Italiana seguiti a ruota da Eliana Monti. Una rigorosa e minuziosa produttività industriale, un’organizzazione commerciale, un’ampia gamma di macchine agricole per la semina su ogni tipo di terreno, insomma un mix di fattori che fanno sì che Agricolaitaliana diventata negli un punto di riferimento a livello mondiale per la produzione di seminatrici pneumatiche di precisione.

Facciamo due chiacchiere con Simone

Costruttrice seminatrici di precisione pneumatiche mono germe, ortaggio, quarta gamma, seminatrici direi sartoriali, perché sono fatte su misura a seconda delle esigenze del cliente e delle caratteristiche del terreno e, ovviamente, della cultura che si vuole mettere in campo. Abbiamo circa 37 modelli differenti e se aggiungiamo le varie combinazioni di accessori e particolari arriviamo a oltre 70 modelli.

Come se la passa oggi la sua azienda?

Beh con tutto il lavoro che facciamo direi bene, ma per noi non esiste l’oggi, perché siamo sempre proiettati verso il futuro, seguiamo il mercato che è sempre e costantemente in evoluzione. Siamo sempre alla ricerca di novità, sviluppiamo modelli nuovi in base allo esigenze richieste della piazza. 

Visto che è proiettato in avanti ci parli dei modelli nuovi insomma… Cosa bolla in pentola?

Guardi vorrei tanto dirle della nuova macchina che abbiamo appena finito… ma non posso espormi tanto visto che dovremmo presentarla all’Eima di Bologna prossimamente. Posso solo dirle che partendo dal presupposto che siamo gli unici a fare modello di seminatrici ortaggi per terreni poco lavorato, con una minima lavorazione per evitare costi semina su terreni ostili, il nuovo modello andrà a fare cose diverse su una nuova nicchia culturale e sarà una bella novità… Ma più di questo non voglio spingermi.

La domanda è d’obbligo: la crisi recente i fatti internazionali come influiscono sulla sua azienda? 

La difficoltà maggiore, immagino come tutti gli altri miei colleghi, sta nel reperire il materiale, il ritardo di consegne e l’eccessivo e ingiustificato aumento che molti fornitori attuano sulle materie… A volte siamo un po’ sorpresi perché può capitare che aziende con cui magari ci lavori da decenni scopriamo che mettono in pratica una speculazione impressionante ledendo quel rapporto di fiducia che si era instaurato. Noi costruttori siamo in mezzo e non sappiamo il fornitore quanto e cosa ha pagato è molto stressante questa cosa…

Beh potete sempre rivolgervi da qualcun’altro?

Sembrerebbe facile cambiare, ma non è così immediato! E’ molto faticoso perché significherebbe imbastire contatti con nuove aziende che non conoscono i modelli e quindi ricominciare tutto da capo andremmo sempre più a rilento…

Dannata speculazione!

Si perché in definitiva noi ci troviamo un aumento progressivo e costante una volta del 10%, poi del 4% poi del 7% e piano piano in crescendo… insomma conti fatti abbiamo avuto aumenti fino al 60% speculazione pura! Io capisco che gli aumenti ci sono, per carità chi dice il contrario… ma ci vorrebbe un po’ di buon senso, così facendo si ferma il mercato, e il mercato se si ferma, si ferma per tutti.  

Per il futuro? Ha un sogno?

Vorrei che le nostre macchine fossero presenti in tutti i rivenditori ovviamente!!! (ride) Come dicevo prima noi siamo sempre alla ricerca di progetti all’avanguardia, e la cosa che mi piace molto è ascoltare i nostri clienti, chi si sporca le mani e ci viene a dare a volte dei consigli, per me sono fondamentali perché loro vivono la terra in ogni condizione e chi meglio di loro potrebbe aiutarci a migliorare?

Un desiderio?

Mah… vorrei che si riuscisse a pensare un po’ in più in positivo. Siamo il Made in Italy e solo per questo siamo molto ricercati nel mondo… Essere negativi non porta a niente, negatività porta a chiudersi, lo sguardo alla concorrenza ci vuole sempre per capire, aggiornarsi, a volte si è più bravi e volte no e bisogna essere onesti con se stessi. E poi spero nella sostenibilità dei nuovi mezzi… Non credo ancora nell’elettrico ma credo che nei nuovi carburanti, i bio-gasoli… Spero nei combustibili alternativi. CI spero molto, ne va della nostra salute. Ecco questo è il mio pensiero per futuro.

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